Aggiornamenti sulla parrocchia di Don Abele e sulla scuola media2014/12/01
Entrando dal cancello
della recinzione che circonda lo spazio della parrocchia e delle scuole, la
prima differenza visibile sono le immagini dei santi protettori dei vari
quartieri dipinti sui muri della recinzione: San Vincenzo de’ Paoli, San Paolo,
San Giorgio….., poi inoltrandosi, di fronte alla canonica si vede il grande
cantiere per l’allungamento della Chiesa. Dalla parte dell’altare è stata
allungata di circa 16 metri per permettere una maggiore capienza. Ora la chiesa
può ospitare almeno 1200 persone, ma alla messa della domenica ci saranno
ancora dei fedeli che non potranno entrare. L’altare assomiglierà
moltissimo a quello della Chiesa di San Nicola di Creazzo, non in marmo, ma con
materiali più consoni al Madagascar. Dietro la grotta della
Madonna di Lourdes, alla destra dell’ingresso della chiesa, il cantiere che si
trova è molto più imponente. Sulla sinistra, quasi nascosto da un magnifico
mango, si trovano le prime sei aule della scuola media, poi i bagni, e lo
stabile della biblioteca e sala insegnanti. Tutto in ordine, bello, pulito,
come non si vede in Madagascar. Sulla destra, però, è
tutto un cantiere. Ci sono già gli scavi per le altre aule (Don Abele spera di
riuscire a costruirne nove) e durante il nostro soggiorno abbiamo assistito
alla cerimonia per la posa della prima pietra. Tra le due costruzioni, sotto il
grande mango, nell’arco del mese della nostra permanenza è nata una grande
vasca, con sedici rubinetti, dove i ragazzini delle scuole medie potranno
rifornirsi di acqua facilmente; è assolutamente indispensabile in un paese così
caldo. Gli allievi sono
attualmente 274, divisi in due prime, due seconde e due terze. Per il prossimo anno scolastico sono previste
tre prime, due quarte (come in Francia le medie sono di quattro anni), poi è
prevista anche l’attivazione di un liceo, per far completare il ciclo di studi
ai più meritevoli. Ci lavorano 13 insegnanti, tra cui un volontario americano
che insegnerà inglese per due anni. I ragazzi sono allegri,
affettuosi, con una gran voglia di imparare: abbiamo insegnato loro un
“Alleluia” in Italiano, imparato in un’oretta e cantato poi in chiesa la
domenica successiva. Abbiamo regalato loro
quanto portato dall’Italia: matite colorate raccolte dai terapisti di Verona,
matite e penne biro di una cartoleria di Alte Ceccato, spazzolini da denti
portati dall’Associazione Progetto Valentina.
Progetto Valentina ha anche portato le mute per una intera squadra di
calcio femminile; bellissime! Don Abele non era molto convinto di ciò, poi ho
capito che già le ragazze avevano chiesto di costituire una squadra di calcio,
anzi lo assillavano. Ora sarà costretto a dire di sì. Per quanto riguarda
invece i parrocchiani, durante tutta la giornata c’è sempre qualcuno che viene
a chiedere qualcosa, un po’ di riso per sfamare la famiglia, qualche soldo per
comperare le medicine, un aiuto per l’iscrizione all’Università. I suoii
genitori sono stati assurdamente imprigionati perché durante degli scavi nel
cortile della casa dove vivono sono state trovate delle ossa umane e la
polizia, avvisata da una telefonata anonima ha arrestato tutti i componenti di
tutte le famiglie che abitano lì. La carcerazione dura da alcuni mesi e non si
sa se e quando saranno rimessi in libertà. Anche un’altra signora
viene disperata perché il suo figliolo è stato
imprigionato, ed i sacerdoti sono i primi a recarsi presso la polizia per
intermediare ed allentare la tensione.
Poi ci sono i decessi:
una ragazzina di 12 anni caduta da un mango dove era salita per raccoglierne i frutti; una
boys scout di 33 anni mancata il giorno dopo il suo ricovero in ospedale senza
sapere il motivo; un’anziana suora della parrocchia morta ad Antananarivo,
vegliata da consorelle e sacerdoti per quasi una settimana. |